PARERE

Dettaglio parere dell'Avv. Maurizio Villani in materia fiscale e tributaria

17/07/2005

Prestazione occasionale

Quesito

Gentilissimo Avv. Villani, vorrei farle i complimenti in primo luogo per la sua disponibilità a rendere semplici a noi 'contribuenti' le problematiche tributarie e fiscali che, Le assicuro, per un non esperto sono una vera jungla. In secondo luogo per il suo sito che raccoglie moltissime informazioni sugli argomenti in questione.

Le racconto la mia vicenda.

Mi laureo in ingegneria elettrotecnica nel luglio 1997.

Arriva la chiamata al servizio militare e parto nel novembre 1997.

Ad agosto 98, durante ancora il servizio militare, trovo lavoro in uno studio di ingegneria.

Avendo il pernottamento fuori caserma inizio a lavorare nello studio (dalle 17 alle 24) per un paio di mesi fino al congedo.

Al termine del servizio militare inizio a lavorare con regolarità presso questo studio.

Complessivamente nel 98 lavoro per cinque mesi e mi pagano l’equivalente pattuito di tre mesi, e qui arriva il problema: la prestazione occasionale!

Inizia il 1999 (anno della discordia): continuo a lavorare nello studio (e con me molti altri) cercando di ottenere una posizione lavorativa riconosciuta (l’assunzione!).

Mi si dice che non è possibile e che tutti gli studi professionali hanno un rapporto di questo genere…eventualmente è possibile aprire partita iva e figurare come prestazione professionale una prestazione che in realtà è di lavoro subordinato.

Ci penso un poco ma non mi decido in quanto la mia speranza è di trovare lavoro come dipendente.

A maggio dello stesso anno mi iscrivo all’ordine degli ingegneri e a settembre, dietro soprattutto le pressanti considerazioni dei genitori mi convinco ad aprire partita iva, iscrivermi ad inarcassa e cominciare a versare contributi ai fini pensionistici.

Le retribuzioni durante l’anno si dividono quindi in due gruppi: prestazione occasionale e fatturazione professionale.

Il primo, complessivamente di circa 47 milioni di lire lordi, presi come si dice a roma ' a mozzichi e bocconi' in quanto si prendevano soldi quando la società riusciva a sua volta a riscuotere una parcella e il secondo di circa 5 e mezzo milioni di lire lordi (relativo a quanto mi diedero nel periodo settembre-dicembre 99).

Iniziai quindi a fatturare lavori da dipendente come prestazioni professionali da ingegnere e andai avanti fino a settembre 2000, mese in cui trovai lavoro, tramite una selezione, presso una società pubblica delle Ferrovie dello Stato.

Iniziai quindi a lavorare come dipendente e chiusi la partita iva.

A maggio 2003 cambiai lavoro, sempre come dipendente, e, sempre tramite una selezione pubblica, entrai a lavorare in un ente pubblico (ora SpA) dello stato.

A marzo di quest’anno mi arriva una lettera dell’agenzia delle entrate in cui mi invita a presentare la documentazione fiscale relativa all’anno 1999.

Tramite commercialista presentai la documentazione e nulla più (ma non avrei dovuto essere informato di come stavano andando le cose e delle conclusioni dell'agenzia delle entrate?) fino ai primi di giugno in cui mi arriva un avviso di accertamento che mi contesta l’uso della prestazione occasionale in quanto:
'la parte ha intrattenuto rapporti di lavoro con il committente' e aggiungo io, solo con la committente
'l’importo percepito per il 1999 è decisamente incompatibile con una natura occasionale dell’attività'
'lo studio svolge attività di ingegneria integrata, stessa natura dell’attività svolta dal contribuente'
'i compensi iva dell’anno sono anch’essi percepiti dallo stesso studio di ingegneria'
Pertanto, si conclude, 'La parte ha posto in essere con regolarità, sistematicità e ripetitività una pluralità di fatti economici coordinati e finalizzati al raggiungimento dello scopo'.

L’agenzia vorrebbe, interessi compresi:
325,14 euro di Irpef in più
4,36 euro di addizionale regionale in più
1301,16 euro di Irap in più
5993,70 euro di IVA in più
spese di notifica 5,16 euro
e mi irroga ulteriormente una sanzione di euro 7388,18 (che se pago subito riduco ad un quarto!).

La ringrazio anticipatamente.
Prov. Roma

Parere

Egregio Ingegnere, ho letto la Sua richiesta e, in effetti, anch'io ho delle perplessità circa la natura occasionale della Sua prestazione professionale nell'anno 1999 in quanto, come dice il termine stesso, l'occasionalità qualifica una prestazione fatta per breve tempo, anche alla luce della seguente giurisprudenza:

- la prestazione, non ripetuta e modesta nelle dimensioni, resa da un professionista che non abbia mai esplicato attività del genere, né sia iscritto nell'albo professionale, non è soggetta ad IVA per carenza del requisito dell'abitualità (Commissione Tributaria Centrale, Sez. 16, Decisione n. 6443 del 10/10/1990);

- non è soggetto ad IVA il contribuente che esercita una modesta attività di procacciatore di contratti per conto di una compagnia assicurativa, con risultati economici di scarso rilievo ed al solo scopo di procurarsi mezzi sussidiari di vita, essendo configurabile, in simili casi, un'attività di agente assicurativo svolta in via occasionale o collaterale (Commissione Tributaria Centrale, Sez. 16, Dec. N. 3084 del 19/09/1995; Sez. 26, Dec. N. 3187 del 04/05/1992; Sez. 13, Dec. N. 1171 del 18/03/1996).

Nel ringraziarLa per i complimenti che ha voluto farmi, Le porgo distinti saluti.